SICFE

Società Italiana Carbossiterapia Funzionale ed Estetica

Chi siamo

La fondazione della SICFE  è stata determinata  da diverse ragioni, tutte volte a far progredire la metodica ed a favorire la collaborazione tra gli esperti.
Tra i suoi motivi fondamentali promuovere la ricerca e l'innovazione: La carbossiterapia è una terapia che utilizza l'anidride carbonica (CO2) per varie applicazioni mediche ed estetiche.
La creazione di una società è volta ad incoraggiare la ricerca scientifica su nuovi metodi di trattamento, al  miglioramento delle tecniche esistenti ed all'esplorazione di usi più ampi della CO2 in medicina

  • Standardizzare le pratiche

    La carbossiterapia è un campo relativamente specializzato e la presenza di una società può aiutare a standardizzare le pratiche, garantendo che i trattamenti siano applicati in modo sicuro ed efficace. Questo è fondamentale per i medici che vogliono rimanere aggiornati sulle migliori pratiche.

  • Sviluppo professionale

    La creazione di una società fornisce una piattaforma per la formazione continua e lo sviluppo professionale attraverso conferenze, corsi, aggiornamenti e pubblicazioni scientifiche. Ciò può aiutare gli operatori a migliorare le proprie competenze e conoscenze sulla carbossiterapia e sulle sue varie applicazioni.

  • Networking e collaborazione

    Riunendo esperti, clinici, ricercatori , la società favorisce il networking e la collaborazione. Questo può portare a nuove partnership, approcci multidisciplinari e al progresso del campo grazie alla condivisione delle competenze.

  • Sensibilizzazione del pubblico e advocacy

    La società ha il compito di sensibilizzare l'opinione pubblica sui benefici ed anche sui rischi della carbossiterapia quando non idoneamente effettuata. Può sostenere l'uso di questa terapia nella pratica clinica e garantire che venga effettuata in modo scientificamente valido ed etico.

  • Standard etici e di sicurezza

    Come per ogni procedura medica, la sicurezza è una preoccupazione primaria.  La società contribuisce a sviluppare linee guida etiche e a garantire che il trattamento sia effettuato con un'adeguata supervisione, riducendo al minimo i rischi e gli effetti collaterali.

  • Impatto globale

    La società scientifica contribuisce  a espandere l'uso della carbossiterapia a livello globale,  portando a collaborazioni di ricerca internazionali, ampliando la conoscenza e  l'accettazione della tecnica in vari Paesi e consentire alla società di fornire una piattaforma per uno scambio globale di conoscenze.

  • La SICFE  può aiutare il campo a crescere, a stabilire una credibilità e a garantire che la carbossiterapia continui a evolversi sia nella scienza che nella pratica.

Eventi

16

MAG

2025

Partecipazione al 46 Congresso della SIME

Organizzatore: Società Italiana di Medicina Estetica

17

GIU

2025

Webinar

Organizzatore: Società Italiana Carbossiterapia Funzionale ed Estetica

16

SET

2025

Webinar

Organizzatore: Società Italiana Carbossiterapia Funzionale ed Estetica

25

OTT

2025

Corso di Aggiornamento

Organizzatore: Società Italiana Carbossiterapia Funzionale ed Estetica

22

NOV

2025

Congresso Nazionale SICFE

Organizzatore: Società Italiana Carbossiterapia Funzionale ed Estetica

Mission

La società ha come mission di promuovere la carbossiterapia come trattamento sicuro ed efficace in ambito Medico ed Estetico, sviluppare linee guida per l’applicazione del trattamento e offrire formazione certificata ai professionisti del settore.

Ricerca scientifica e l’innovazione

Creazione di Linee Guida e Protocolli di utilizzo della Carbossiteria nella Medicina Estetica (trattamento cellulite, ringiovanimento cutaneo) e Medicina Funzionale (problemi circolatori, ulcere cutanee, trattamento del dolore, cicatrici).

Formazione e Certificazione

Organizzazione di corsi e convegni per professionisti e creazione di un certificato ufficiale per chi segue i percorsi formativi.

Collaborazioni e Partnership

Coinvolgere aziende produttrici di dispositivi per la carbossiterapia e creare alleanze con università e centri di ricerca.

Promozione e Comunicazione

Organizzazione di eventi, webinar e conferenze.

Iscrizione SICFE

Essere Soci SICFE vuol dire far parte della più autorevole società scientifica del settore e godere dei tanti servizi offerti in termini di visibilità, formazione e tutela.
Di seguito il modulo per richiedere l’iscrizione; mentre la quota associativa annuale di € 90.00 può essere pagata tramite bonifico bancario utilizzando i seguenti estremi:

Beneficiario: SOCIETA' ITALIANA CARBOSSITERAPIA FUNZIONALE ED ESTETICA
BANCA: UniCredit S.p.A
IBAN: IT 96 H 02008 05024 000107320650
BIC/SWIFT UNCRITM1B83

Si chiede gentilmente di inviare copia della ricevuta all’indirizzo segreteria@sicfe.it

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La Storia

L’impiego del diossido di carbonio per scopi terapeutici conosce origini lontanissime. Già i popoli dell’antichità impiegavano fonti termali ricche in CO₂ per trattare ferite, ipossie, ischemie e problematiche di tipo articolare. Si trattava chiaramente di applicazioni frutto di constatazioni empiriche, in quanto mancava per ovvie ragioni temporali la conoscenza diretta della molecola.
I guaritori sapevano però che se i pazienti con tali problematiche si fossero immersi nelle acque gassose, i benefici sarebbero stati grandi.
È con la nascita del metodo scientifico moderno a partire dal XVI secolo che fu possibile iniziare un lungo percorso di comprensione attorno  a quel “vapore” - il diossido di carbonio - il primo a essere studiato e scoperto.

Cenni Storici

Nel 1904 Christian Bohr compie una scoperta rivoluzionaria che si pone alla base della moderna Carbossiterapia: l'affinità dell'emoglobina per l'ossigeno diminuisce al crescere della concentrazione di CO₂ e della diminuzione del pH nei tessuti. A fronte di ciò quindi l’ossigeno viene rilasciato in quantità maggiori e, se stimolato dalla presenza di diossido di carbonio, anche nelle zone periferiche.

Nel 1920, in Francia, il dott. Jean-Baptiste Lian intuì le potenzialità terapeutiche del diossido di carbonio in ambito medico, dimostrandone l’innocuità tramite inoculazioni effettuate su animali da esperimento.

Sempre in Francia, nel 1932, all’ombra dei vulcani spenti d'Auvergne nel cuore del Paese, ebbe inizio presso la stazione termale di Royat alla periferia della città di Clermont-Ferrand il primo radicale utilizzo clinico della CO₂ su pazienti, attraverso bagni e docce carbogassose (secche e umide) e infusioni sottocutanee.

I medici Barrieu, Romeuf, Deschamps, Cherrier, Vacher e alcuni altri furono pionieri assoluti: con gli studi clinici compiuti a Royat dimostrarono la bontà dell’impiego di diossido di carbonio nelle patologie vascolari periferiche, nelle ulcere e nella malattia di Raynaud. L’incremento numerico dei pazienti raggiunse cifre tali da attirare l’attenzione del governo francese, che riconobbe la salubrità e la sicurezza della pratica medica.

Carbossiterapia in Italia

Ebbe così inizio la storia di quella che sarebbe stata definita “Carbossiterapia” e che finalmente venne introdotta in Italia grazie all’opera del prof. Arrigo Re, che nel 1964 pubblicò «La cura termale nelle malattie cardiovascolari», studio in cui si faceva riferimento all’importanza dell’uso del diossido di carbonio nel trattamento di tali patologie.

Già nelle esperienze cliniche in ambito termale si faceva riferimento agli effetti estetici migliorativi legati all’utilizzo della CO₂, ma un notevole stimolo in tal senso venne dato da quanto avvenne in quel periodo in ambito medico.

Nel 1973 nasceva a Parigi la medicina estetica, grazie all’intuizione del dott. Jean-Jacques Legrand, che ipotizzò e introdusse un’idea di medicina volta a correggere gli inestetismi del corpo, col fine ultimo di realizzare uno stato di benessere psicofisico.

Due anni dopo, nel 1975, venne fondata a Roma la Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) su impulso del dott. Carlo Alberto Bartoletti, padre della medicina estetica italiana e figura di riferimento assoluta nel panorama internazionale.

 Alla metà degli anni Ottanta la Carbossiterapia finì per affluire anche nell’alveo della medicina estetica.

Apparecchiatura per Carbossiterapia

Nel 1984 finalmente il prof. Arrigo Re progettò e realizzò con la collaborazione del dott. Parassoni un’apparecchiatura in grado di erogare anidride carbonica, e nel 1990 presso la stazione termale di Rabbi (TN) iniziarono i primi studi clinici italiani sull’uso della CO₂ sotto la direzione scientifica del prof. Ezio Belotti.

Grazie a questo passo enorme, le ricerche in quel periodo conobbero una spinta culminata nel 1992 con la pubblicazione da parte dei dott.ri Belotti e De Bernardi di uno studio su «L’utilizzazione di CO₂ nella panniculopatia edematofibrosclerotica», volgarmente nota come “cellulite”, nel quale vennero dimostrare le modificazioni strutturati indotte dal diossido di carbonio nel tessuto sottocutaneo affetto da pefs. Uno studio importantissimo poiché riguardava l’impiego della tecnica per la risoluzione funzionale di un problema prettamente estetico.

Nel 1994, presso il XVII Congresso nazionale della Società italiana per lo studio della microcircolazione di Firenze venne presentato dal dott. Curri uno studio sugli «Effetti sulla microcircolazione cutanea della inoculazione sottocutanea di CO2».

Ministero della Salute

Nel frattempo il Ministero della Salute aveva riconosciuto e registrato il trattamento sotto il nome di “pneumopuntura” o “iniezione di gas”, ma nel 1995, durante il XVI Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica, il dott. Luigi Parassoni coniò il termine “Carbossiterapia” per definire questa specifica tecnica, che prevede appunto l’iniezione sottopelle di diossido di carbonio (allo stato gassoso), formula dalla cui contrazione, è nata questa fortunata definizione. 

Nel 1997 il dott. Hartmann sulla rivista Angiology riportò i suoi studi circa le modifiche indotte sul microcircolo dalla somministrazione transcutanea di CO2 e i risultati ottenuti nel trattamento di pazienti affetti da arteriopatie periferiche.

Importanti studi come questo furono permessi dall’entrata in commercio di apparecchiature certificate che consentivano di controllare i parametri di erogazione del gas, confermando un positivo effetto a livello del microcircolo e fornendo il razionale per l’utilizzo di tale metodica in diverse patologie legate a danni del microcircolo.

La disponibilità di studi scientifici controllati e di apparecchiature certificate consentirono al Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese di concedere l’autorizzazione all’esecuzione dei primi studi universitari clinici, sull’impiego per via sottocutanea della Carbossiterapia.

Questi studi ebbero inizio nel 1996, presso la cattedra di Chirurgia Plastica dell’Università degli Studi di Siena diretta dal Prof. C. D’Aniello e furono condotti al fine di verificare le modifiche indotte sia sul microcircolo che sui tessuti dei pazienti sottoposti a tale trattamento.

Efficacia della Carbossiterapia

Le ricerche dimostrarono l’efficacia e la sostanziale innocuità della tecnica, e anzi fu dimostrato che la somministrazione sottocutanea del gas non induceva danni a livello della trama connettivale, sede delle maggiori strutture vascolari e nervose.

Questo dato fu particolarmente importante in quanto giustificò l’impiego della metodica sia nel trattamento di alcune patologie sia nel trattamento di inestetismi legati all’accumulo di grasso come le adiposità localizzate.

In seguito alla pubblicazione dei dati scientifici e delle successive linee di ricerche attivate in diversi campi terapeutici, numerose sono state le pubblicazioni, le presentazioni ed i corsi dedicati alla Carbossiterapia eseguita sia con finalità funzionali sia estetiche da parte di un sempre maggior numero di ricercatori in tutto il mondo.

 In questi anni i risultati della ricerca hanno consentito, anche per il miglioramento della tecnologia e per una più consapevole applicazione della metodica, di ampliare i campi di applicazione della carbossiterapia e agli operatori di lavorare in sicurezza ed efficacia

Fondatori SICFE

Nadia Fraone

Presidente

Specializzata in "Malattie del Fegato e del Ricambio" presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Cesare Brandi

Presidente Onorario

Specializzato in "Chirurgia Generale d'Urgenza e Pronto Soccorso" e "Chirurgia Plastica e Ricostruttiva" presso l'Università degli Studi di Siena

Adelina Petrone

Vice Presidente

Specializzata in "Radioterapia Oncologica" presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli

Pier Antonio Bacci

Vice Presidente

Specializzato in "Malattie dell’Apparato Cardiovascolare" presso l’Università di Firenze e in "Chirurgia Generale" presso l’Università di Siena

Maura Secchi

Segretario

Master in "Tricologia ed annessi cutanei" presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza"

Dario Dorato

Tesoriere

Dottorato di Ricerca, presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, in Diagnostica per Immagini (Patologia Vascolare, Distrettuale, Periferica)

Monica Baldessin

Consigliere

Specializzata in "Chirurgia Generale" presso l’Università degli Studi di Padova

Roberto Cuomo

Consigliere

Specializzato in "Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica" presso l'Università degli Studi di Siena

Davide Ficco

Consigliere

Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale

Fabio Pappagallo

Consigliere

Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale

Maria Chiara Cappellini

Probiviro

Laureata in Medicina e Chirurgia presso Università degli Studi di Firenze

Francesca Occhicone

Probiviro

Specializzata in Patologia Clinica

Agatino Alessandro Santagati

Probiviro

Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale

Frequently Asked Questions

Quali sono i meccanismi d’azione della carbossiterapia?

La CO₂ medicale agisce su più livelli:
• Vasodilatazione e aumento del flusso ematico
• Effetto Bohr: maggiore rilascio di ossigeno dai globuli rossi
• Stimolazione del metabolismo cellulare e lipolisi
• Azione meccanica diretta sulle adiposità e sulla fibrosi.

In quali distretti anatomici è più indicata?

• Addome, fianchi, glutei e cosce (PEFS, adiposità localizzate)
• Viso e collo (anti-aging, biostimolazione)
• Decolté, braccia, interno coscia (lassità cutanea)
• Area perioculare (occhiaie vascolari)
• Zone con smagliature o cicatrici post-chirurgiche.

Qual è la frequenza consigliata dei trattamenti?

Generalmente si eseguono 1 seduta a settimana per un ciclo che varia a seconda della condizione clinica e del distretto da trattare.

Quali sono le controindicazioni assolute?

• Insufficienza respiratoria grave
• Scompenso cardiaco
• Patologie infiammatorie acute in atto
• Gravidanza (precauzionale)
• Anemia grave o alterazioni importanti della coagulazione.

Esistono rischi o effetti collaterali?

Se eseguita correttamente, la carbossiterapia ha un profilo di sicurezza molto elevato. Possono verificarsi:
• Dolore transitorio durante l’infiltrazione
• Eritema, enfisema sottocutaneo temporaneo
• Sensazione di pesantezza o tensione locale.

Serve un dispositivo medico certificato?

Sì, è obbligatorio l’uso di un dispositivo medico certificato CE per carbossiterapia e l’impiego di CO&sub2; medicale sterile. SICFE raccomanda l’utilizzo di dispositivi a flusso controllato e aghi sterili monouso.

Come si accede alla formazione SICFE?

Offriamo:
• Corsi pratici accreditati ECM
• Webinar
• Congressi
• Per i percorsi consulta la sezione "Formazione" del sito per il calendario aggiornato.